Da dove nasce un’emozione?
Etimologicamente: ex-movere, muovere da, portare fuori. Un movimento interno che si fa visibile, un’onda che attraversa il corpo, una vibrazione dell’anima.
Al di là della vasta letteratura sull’origine della nostra affettività, mi sembra ci sia un generale accordo su come l’emozione:
- coinvolga l’organismo nella sua interezza mente-corpo, manifestandosi attraverso stati di attivazione fisiologica, nell’espressione del volto e nel comportamento;
- sia uno stato affettivo intenso basato sull’interazione tra fattori soggettivi e oggettivi;
- sia un processo di durata relativamente breve, attivato da uno stimolo (in corso, ricordato, previsto o immaginato);
- abbia una funzione adattiva, mediando il rapporto tra organismo e ambiente;
- prepari l’organismo all’azione;
- ricopra un ruolo centrale a livello comunicativo, a partire dalla diade neonato-adulto (sin dalla fase intrauterina) con una funzione co-regolatoria.
L’emozione è un input automatico e rapidissimo, spesso al di fuori da ogni consapevolezza o ragionamento logico, che ci informa sulle nostre condizioni esterne ed interne, fornendoci strumenti di auto-regolazione, se non di primo soccorso, per gestire al meglio il contesto dato.
Qui la ricerca che ipotizza la genesi cardiaca delle emozioni, nella complessa dinamica fra cuore e cervello durante i nostri vissuti emotivi.
Ciò che il cuore conosce oggi,
la testa comprenderà domani.
– Lucio Anneo Seneca